mercoledì 1 giugno 2011

Tecnologia & Arte



Nessuno vuole affermare che una macchina possa insegnare ad un corpo o ad una mente umana cosa fare o come fare qualcosa, ma se usata a supporto di specifiche tecniche di training, può senz'altro aiutare un attore a correggere la sua performance e ad aumentarne l'efficienza. Le tecnologie di "Neuro-Bio-Feedback" sono state usate per molto tempo soprattutto in campo medico e psicologico, ma negli ultimi anni sono state impiegate anche a sostegno del trainig di sportivi e di professionisti al fine di gestire meglio lo stress con l'educazione al controllo delle risposte fisiologiche di un individuo posto in sitazioni estreme; alcune recenti ricerche sembrano rivelare inoltre che tale tecnologia può essere funzionale anche a monitorare ed implementare l'impatto emotivo che un attore può ottenere sul pubblico attraverso specifiche tecniche di training attoriale. Tali tecniche sono finalizzate a contollare ed a modificare le risposte fisiologiche prodotte dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA), come piangere, secernere adrenalina, arrossire, ecc. Ma c'è di più. Dai risultati dei primi esperimenti in tal senso è emerso che durante la performance si instaura una relazione diretta tra le risposte del SNA dell'attore e quelle del SNA del pubblico, tale relazione, grazie al "Neuro-Bio-Feedback", è ora misurabile e ciò rende possibile prevedere con una certa precisione l'impatto emotivo che una data performance potrebbe avere sul pubblico o addirittura pianificare la strutturazione di una performance per il raggiungimento dell'impatto emotivo voluto. Le tecniche di training attoriale specificamente sviluppate per essere abbinate alla tecnologia di "Neuro-Bio-Feedback" saranno, per l'appunto, l'oggetto di studio di questo progetto.

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